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Messaggio Da admin Mar Mag 26, 2015 3:26 pm

  G. de Maupassant, La Horla

 

Titolo

Il titolo ha suscitato controverse interpretazioni da parte dei critici: c'è chi sostiene che sia l'anagramma della parola colera(infatti, durante al narrazione ,si allude ad una epidemia proveniente dal Brasile) o chi afferma che sia da attribuire alla parola "horsain " che nel dialetto della Normandia significa straniero. Comunque "hors-là" allude a qualcosa che è al di fuori e ci porta al contatto con l'estraneo, con lo straniero.

Luogo

I fatti raccontati si svolgono in Francia, sulle rive della Senna. Vi sono inoltre citati gli spostamenti del narratore protagonista a Saint-Michel, a Rouen, a Parigi ecc..Nella speranza di trovare sollievo nella fuga dalla presenza che lo tiranneggia e lo sconvolge.La descrizione dei luoghi è precisa e particolareggiata(soprattutto all'inizio, quando è inquadrato il luogo amato dal narratore e dove ha sempre vissuto ) e il monastero sul monte

Tempo

Vi sono precise date che scandiscono i momenti salienti fissati dal narratore protagonista (indicatori temporali assoluti)

La vicenda dura dall'8 maggio al 10 settembre

Sono presenti delle ellissi( interi periodi di tempo vengono tralasciati )-dal 3 giugno al 2 luglio; dal 21 agosto al 10 settembre…e delle analisi (periodi di tempo brevi vengono trattati in un tempo narrativo più ampio)14 luglio;19 agosto…

Narratore

Il narratore è interno e protagonista. Racconta in prima persona quanto di strano ed anormale gli sta progressivamente accadendo e lo registra fedelmente in una annotazione diaristica.

Egli è molto alto fisicamente e si definisce" un uomo serio e dotato di ragione". Solo più avanti, nella narrazione, allude a se stesso come ad un "allucinato che ragiona"

Protagonista

E' interno ed io narrato. Il lettore è immerso nel suo stesso orizzonte mentale ed è portato ad immedesimarsi negli eventi inquietanti che succedono. Dall'iniziale benessere , dall'equilibrio , dalle sue certezze si passa alla minaccia all'ossessione della presenza, la quale si rivela ostile al narratore, tanto da annientarla completamente

Antagonista

E' l'horla, un essere invisibile che si nutre di acqua e latte e che progressivamente succhia la vita dall'essere vivente che rende schiavo e sottoposto alla sua volontà. Gli uomini, da dominatori del creato intero, sono vittime impotenti di questi esseri misteriosi ed inquietanti

Personaggi secondari

-il monaco del monte Saint-Michel che gli racconta una strana leggenda ed immette nel suo animo il dubbio che noi uomini vediamo solo la centomillesima parte di ciò che esiste.

-la cugina Mme Sablè, vittima degli esperimenti ipnotici del dott.Parent, specialista in malattie nervose

-Tra le comparse sono da segnalare i servitori anche loro vittima di strane influenze e in perenne litigio perché si accusavano a vicenda dei bicchieri rotti trovati negli armadi

Ordine con cui sono esposti i fatti

I fatti sono esposti secondo la fabula (ordine naturale -cronologico) e sono annotati progressivamente secondo una registrazione di tipo diaristico. La tecnica stilistica del diario privato favorisce l'identificazione diretta tra il protagonista della storia e il suo lettore. Tale struttura narrativa ci permette così di condividerne le emozioni perché risultiamo essere i confidenti dell'eroe.

La forma del diario consente al romanziere di riferire i fatti non appena questi si sono compiuti: la narrazione si alterna alla azione. Inoltre essa svolge la funzione di far comprendere meglio i processi all'interno della coscienza individuale, nelle sue modifiche e nella sua evoluzione

Trama

L'8 maggio, durante una luminosa mattinata primaverile, un convoglio di imbarcazioni, trascinate da un rimorchiatore, sfila davanti alla cancellata bianca della villa del protagonista narratore. Dietro vi sono due golette inglesi svettanti bandiera rossa e, dietro ,un superbo tre alberi brasiliano, tutto bianco, pulito e lucido.

Dopo di ciò, uno strano malessere invade il protagonista narratore.

Egli lamenta la paura del sonno e il timore del letto. Tale crisi si rinnova ogni notte perché avverte la presenza di qualcuno che lo osserva da vicino e tenta di strangolarlo.

L'inquietudine si acuisce con il passare del tempo e, fedelmente ,vengono riferite le

 

manifestazioni dell'Altro, dello straniero, dell'Estraneo. Infatti "esso" tenta di bere la vita attraverso le labbra della sua vittima, si nutre di acqua e latte e domina completamente la sua volontà .Inutili appaiono i tentativi di liberarsi di lui: l'incendio esiziale della propria dimora non pone fine al tormento e l'unica via di fuga dal nemico interiore è la morte

Temi

Il tema presente nel racconto è relativo al doppio, inteso come forza misteriosa ed invisibile che sovrasta ed annienta la volontà umana. L'uomo come tale non può più disporre di se stesso perché vinto e reso schiavo da uno straniero che vive accanto a lui e che gli succhia la vita.

La progressiva ed allucinata scoperta di una presenza invisibile ,che diventa un'anima parassita e dominatrice, è realizzata per gradi, per prove inconfutabili(sparizione dell'acqua nella caraffa, rosa recisa dallo stelo in giardino, pagine del libro che si voltavano da sole ed infine l'immagine assente e poi opaca nello specchio).

Si può scorgere però anche l'attenzione dell'autore per l'inconscio e le suggestioni che da esse derivano a livello razionale: l'episodio della cugina, Mme Sablè, e dell'ipnosi non sono da tralasciare ,ma richiamano quanto affermato dal monaco sulla limitata conoscenza umana.

L'ideologia dell'autore traspare poi ampiamente nella sequenza riflessiva del 14 luglio, festa nazionale in ricordo della presa della Bastiglia

In questo racconto prevale lo strano, perché si arriva ad una spiegazione razionale di quanto si è verificato

Stile dell'autore

Lo stile è ricercato e ricco di figure retoriche anche se la sintassi è semplice, rapida, interrotta da frequenti domande che il narratore -protagonista si pone per giustificare logicamente il suo malessere psicologico. Sono presenti numerose metafore(un convoglio di imbarcazioni che vomitava un fumo denso -8/5;uno spesso tetto verde-2/6; il popolo è un gregge imbecille 14/7);paragoni (grosso come una mosca,8/5;aspettando il sonno come si attenderebbe il carnefice 25/5);perifrasi(la più ammirabile dimora gotica costruita per Dio sulla terra);ossimoro(un allucinato che ragiona7/Cool;

Lo specchio

Lo specchio, in quanto elemento di riflessione dell'immagine dell'uomo, esprime, secondo M., il simbolo del suo essere più intimo, una specie di doppio immateriale. Il tema del riflesso si fa sempre più vicino a quello del doppio, soprattutto, quando la scomparsa del protagonista "assorbito" dal vuoto della superficie riflettente permette all'Invisibile di manifestarsi e di prendere il posto del'eroe. Se prima, infatti, specchiarsi significava ri-conoscersi come se stessi, ,ora, questo gesto porta inevitabilmete alla constatazione del proprio annullamento.

Riferimenti autobiografici

Maupassant è consapevole di quanto scrive e numerosi sono gli elementi autobiografici presenti nel testo. Egli ,che soffriva di allucinazioni e più volte tentò il suicidio, si rese conto ben presto della scissione che portava dentro di sé. Lottava contro "un nemico interiore " che ,con tanta arte ,ha descritto ne"La Horla".

Maupassant e la psicologia

Dal 1884 al 1886, periodo della prima stesura del racconto, Maupassant segue con appassionata dedizione i corsi del Prof. Charcot alla Sanpetriere. Sono gli stessi anni (1885)in cui Freud diventa allievo del celebre medico parigino , che praticava l'ipnosi per curare le malattie quali l'isteria.

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