Logica delle preposizioni 3
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Logica delle preposizioni 3
1) Tra le seguenti frasi riconoscere le proposizioni, e stabilirne poi il valore di verità:
a: Vai a casa!
b: Il triangolo isoscele è un quadrilatero;
c: Correre scalzi è bello;
d: I giovani sotto i 30 anni sono intelligenti;
e: 7 è un numero dispari;
f: -3 è un numero negativo;
g: Cosa fai stasera?
a, c, d, g NON sono proposizioni perchè non è possibile stabilirne il valore di verità.
b, e, f sono proposizioni:
b: Falsa
e: Vera
f: Vera
2) Si considerino le seguenti proposizioni:
a: La capitale d'Italia è Roma;
b: 7 è un divisore di 14;
c: 7 è un divisore di 21;
d: Michelangelo ha scritto la Divina Commedia;
e: 4 è un numero pari.
Eseguire le congiunzioni a∧b, c∧d, d∧e, a∧e, e stabilire il valore di verità delle proposizioni ottenute.
a∧b:
La capitale d'Italia è Roma e 7 è un divisore di 14. V∧V = Vera
c∧d:
7 è un divisore di 21 e Michelangelo ha scritto la Divina Commedia. V∧F = Falsa
d∧e:
Michelangelo ha scritto la Divina Commedia e 4 è un numero pari. F∧V = Falsa
a∧e:
La capitale d'Italia è Roma e 4 è un numero pari. V∧V = Vera
3) Si considerino le seguenti proposizioni:
a: La capitale d'Italia è Parigi;
b: 8 è un multiplo di 4;
c: 8 è un multiplo di 2;
d: Michelangelo ha scritto la Divina Commedia;
Eseguire le disgiunzioni a∨b, b∨c, b∨d, c∨d, e stabilire il valore di verità delle proposizioni ottenute.
a∨b:
La capitale d'Italia è Parigi oppure 8 è un multiplo di 4. F∨V = Vera
b∨c:
8 è un multiplo di 4 oppure 8 è un multiplo di 2. V∨V = Vera
b∨d:
8 è un multiplo di 4, o Michelangelo ha scritto la Divina Commedia. V∨F = V
a∨d:
La capitale d'Italia è Parigi oppure Michelangelo ha scritto la Divina Commedia. F∨F = Falso
4) Date le proposizioni:
p: è un giorno di estate;
q: c'è il sole;
scrivere il contenuto delle seguenti proposizioni:
¬p, p∧q, p∨q, p∧(¬q), (¬p)∧(¬q), ¬(¬q).
¬p: non è un giorno di estate.
p∧q: è un giorno di estate e c'è il sole.
p∨q: o è un giorno di estate, oppure c'è il sole.
p∧(¬q): è un giorno di estate e non c'è il sole.
(¬p)∧(¬q): non è un giorno di estate e non c'è il sole.
¬(¬q): non è che non c'è il sole = c'è il sole.
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PROPOSIZIONI E CONNETTIVI LOGICI.
Proposizioni e valori di verità
Quando esprimiamo il nostro pensiero, lo facciamo parlando, pronunciando cioè dei discorsi. Ogni discorso, semplice o complesso, si compone con un insieme di frasi, alcune di queste si possono considerare “proposizioni” nel senso della Logica Matematica. Cerchiamo di definire quest’ultime: sono proposizioni tutte quelle affermazioni per le quali ha senso chiedersi se sono VERE o FALSE.
Sono esempi di proposizioni:
1) il 25 dicembre è Natale
2) la Sicilia è un’isola
3) il numero 7 è divisibile per 2
4) Milano è una città del Piemonte
La prima e la seconda sono proposizioni vere (V ), la terza e la quarta sono false (F ).
Non sono proposizioni le frasi interrogative, le esclamative, le imperative come le seguenti:
Che ora è?
Oh, che meraviglia!
Chiudi la porta!
Nel seguito ci occupiamo solo di proposizioni e gli argomenti trattati rientrano nello studio della logica a due valori (o binaria) proprio perché, come meglio vedremo, ogni proposizione sarà vera o falsa e il verificarsi di uno dei due casi escluderà l’altro.
Indicheremo le proposizioni con lettere maiuscole dell’alfabeto, per esempio:
P: il 25 dicembre è Natale
Q: il numero 7 è divisibile per 2
Se una proposizione, come la P, è vera scriveremo:
P=V
se è falsa, come la Q, scriveremo:
Q=F
è possibile anche identificare il valore V con la cifra 1 e il valore F con la cifra 0; in tal modo, per le proposizioni precedenti potremo scrivere:
P=1 Q=0
Proposizioni semplici e proposizioni composte
Le proposizioni considerate fino ad ora sono semplici (o atomiche ): esse non si possono scomporre in proposizioni ancora più semplici. In sostanza le proposizioni semplici sono quelle che presentano un soggetto, un verbo, un complemento (soggetto e complemento possono anche essere sottointesi). Ecco alcuni esempi:
Giulio ascolta la musica
Piove
4 è dispari
Vi sono poi proposizioni composte che si possono scomporre in proposizioni semplici. Per esempio:
R: Marisa canta e studia
si compone delle due proposizioni semplici
P: Maria canta Q: Maria studia
legate dalla congiunzione “e”.
Viceversa, date due proposizioni semplici:
P: piove Q: il mare è calmo
Si possono formare numerose proposizioni composte, ecco alcuni esempi:
piove e il mare è calmo
non piove e il mare è calmo
piove e il mare non è calmo
non piove e il mare non è calmo
piove o il mare è calmo
se piove, allora il mare non è calmo
Consideriamo ora una delle proposizioni precedenti:
R= P e Q: piove e il mare è calmo
Il problema che ci poniamo è stabilire se R è vera o falsa, è evidente che per dare una risposta occorre:
conoscere il valore di verità delle proposizioni semplici P, Q
conoscere il significato della parola “e” che collega P con Q.
Operazioni con le proposizioni: i connettivi logici
Nel paragrafo precedente ci siamo serviti di alcune parole:
“non” “e” “o” “se…..allora”
per collegare le proposizioni semplici P e Q e ottenere un proposizione composta R.
Tali parole sono i “connettivi logici” . In questo lavoro analizziamo i primi tre.
A) il connettivo NON (negazione)
Data una proposizione P, premettere il connettivo “non”, ossia passare a:
non P
significa invertire il valore di verità di P:
(*) se P è vera non P è falsa, se P è falsa non P è vera.
Esempio:
P: “6 è divisibile per 3” ( P = V )
non P: “6 non è divisibile per 3” (non P = F )
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a: Vai a casa!
b: Il triangolo isoscele è un quadrilatero;
c: Correre scalzi è bello;
d: I giovani sotto i 30 anni sono intelligenti;
e: 7 è un numero dispari;
f: -3 è un numero negativo;
g: Cosa fai stasera?
a, c, d, g NON sono proposizioni perchè non è possibile stabilirne il valore di verità.
b, e, f sono proposizioni:
b: Falsa
e: Vera
f: Vera
2) Si considerino le seguenti proposizioni:
a: La capitale d'Italia è Roma;
b: 7 è un divisore di 14;
c: 7 è un divisore di 21;
d: Michelangelo ha scritto la Divina Commedia;
e: 4 è un numero pari.
Eseguire le congiunzioni a∧b, c∧d, d∧e, a∧e, e stabilire il valore di verità delle proposizioni ottenute.
a∧b:
La capitale d'Italia è Roma e 7 è un divisore di 14. V∧V = Vera
c∧d:
7 è un divisore di 21 e Michelangelo ha scritto la Divina Commedia. V∧F = Falsa
d∧e:
Michelangelo ha scritto la Divina Commedia e 4 è un numero pari. F∧V = Falsa
a∧e:
La capitale d'Italia è Roma e 4 è un numero pari. V∧V = Vera
3) Si considerino le seguenti proposizioni:
a: La capitale d'Italia è Parigi;
b: 8 è un multiplo di 4;
c: 8 è un multiplo di 2;
d: Michelangelo ha scritto la Divina Commedia;
Eseguire le disgiunzioni a∨b, b∨c, b∨d, c∨d, e stabilire il valore di verità delle proposizioni ottenute.
a∨b:
La capitale d'Italia è Parigi oppure 8 è un multiplo di 4. F∨V = Vera
b∨c:
8 è un multiplo di 4 oppure 8 è un multiplo di 2. V∨V = Vera
b∨d:
8 è un multiplo di 4, o Michelangelo ha scritto la Divina Commedia. V∨F = V
a∨d:
La capitale d'Italia è Parigi oppure Michelangelo ha scritto la Divina Commedia. F∨F = Falso
4) Date le proposizioni:
p: è un giorno di estate;
q: c'è il sole;
scrivere il contenuto delle seguenti proposizioni:
¬p, p∧q, p∨q, p∧(¬q), (¬p)∧(¬q), ¬(¬q).
¬p: non è un giorno di estate.
p∧q: è un giorno di estate e c'è il sole.
p∨q: o è un giorno di estate, oppure c'è il sole.
p∧(¬q): è un giorno di estate e non c'è il sole.
(¬p)∧(¬q): non è un giorno di estate e non c'è il sole.
¬(¬q): non è che non c'è il sole = c'è il sole.
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PROPOSIZIONI E CONNETTIVI LOGICI.
Proposizioni e valori di verità
Quando esprimiamo il nostro pensiero, lo facciamo parlando, pronunciando cioè dei discorsi. Ogni discorso, semplice o complesso, si compone con un insieme di frasi, alcune di queste si possono considerare “proposizioni” nel senso della Logica Matematica. Cerchiamo di definire quest’ultime: sono proposizioni tutte quelle affermazioni per le quali ha senso chiedersi se sono VERE o FALSE.
Sono esempi di proposizioni:
1) il 25 dicembre è Natale
2) la Sicilia è un’isola
3) il numero 7 è divisibile per 2
4) Milano è una città del Piemonte
La prima e la seconda sono proposizioni vere (V ), la terza e la quarta sono false (F ).
Non sono proposizioni le frasi interrogative, le esclamative, le imperative come le seguenti:
Che ora è?
Oh, che meraviglia!
Chiudi la porta!
Nel seguito ci occupiamo solo di proposizioni e gli argomenti trattati rientrano nello studio della logica a due valori (o binaria) proprio perché, come meglio vedremo, ogni proposizione sarà vera o falsa e il verificarsi di uno dei due casi escluderà l’altro.
Indicheremo le proposizioni con lettere maiuscole dell’alfabeto, per esempio:
P: il 25 dicembre è Natale
Q: il numero 7 è divisibile per 2
Se una proposizione, come la P, è vera scriveremo:
P=V
se è falsa, come la Q, scriveremo:
Q=F
è possibile anche identificare il valore V con la cifra 1 e il valore F con la cifra 0; in tal modo, per le proposizioni precedenti potremo scrivere:
P=1 Q=0
Proposizioni semplici e proposizioni composte
Le proposizioni considerate fino ad ora sono semplici (o atomiche ): esse non si possono scomporre in proposizioni ancora più semplici. In sostanza le proposizioni semplici sono quelle che presentano un soggetto, un verbo, un complemento (soggetto e complemento possono anche essere sottointesi). Ecco alcuni esempi:
Giulio ascolta la musica
Piove
4 è dispari
Vi sono poi proposizioni composte che si possono scomporre in proposizioni semplici. Per esempio:
R: Marisa canta e studia
si compone delle due proposizioni semplici
P: Maria canta Q: Maria studia
legate dalla congiunzione “e”.
Viceversa, date due proposizioni semplici:
P: piove Q: il mare è calmo
Si possono formare numerose proposizioni composte, ecco alcuni esempi:
piove e il mare è calmo
non piove e il mare è calmo
piove e il mare non è calmo
non piove e il mare non è calmo
piove o il mare è calmo
se piove, allora il mare non è calmo
Consideriamo ora una delle proposizioni precedenti:
R= P e Q: piove e il mare è calmo
Il problema che ci poniamo è stabilire se R è vera o falsa, è evidente che per dare una risposta occorre:
conoscere il valore di verità delle proposizioni semplici P, Q
conoscere il significato della parola “e” che collega P con Q.
Operazioni con le proposizioni: i connettivi logici
Nel paragrafo precedente ci siamo serviti di alcune parole:
“non” “e” “o” “se…..allora”
per collegare le proposizioni semplici P e Q e ottenere un proposizione composta R.
Tali parole sono i “connettivi logici” . In questo lavoro analizziamo i primi tre.
A) il connettivo NON (negazione)
Data una proposizione P, premettere il connettivo “non”, ossia passare a:
non P
significa invertire il valore di verità di P:
(*) se P è vera non P è falsa, se P è falsa non P è vera.
Esempio:
P: “6 è divisibile per 3” ( P = V )
non P: “6 non è divisibile per 3” (non P = F )
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